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al testo di Ivan Pozzoni
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Non sono nessuno, niente, nell’ansia anoressica d’aver accesso, cesso malmesso all’anestesia beffarda dei vostri ardori, donatore di cuori, tra sterili camici, clisteri e dottori.
Niente elmi, niente corazze, contro colori violenti di sorrisi da attrici, nessuno scudo, niente schinieri, ma la bellezza, sconfitta, di mille e più cicatrici.
Canta, solitudine d’un’anima irriverente, trovata morta nell’anticamera dell’esistenza, tra conati di vomito, vestiti trendy, e mari madidi d’indifferenza.
[Mostri, 2009] |
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